VITARA 140V sostitutiva, impressioni di guida
Inviato: 12/07/2022, 9:34
Ho fatto un post specifico per dare modo a chi è interessato di leggere direttamente le mie (inutili) riflessioni; se i moderatori lo ritengono, ovviamente lo possono spostare nell’argomento di appartenenza
Premetto che non sono un collaudatore e ho preso in esame gli elementi che interessano a me, secondo i miei percorsi e le mie abitudini, e queste sono solo considerazioni personali che non hanno la pretesa di suonare come recensione.
Mi hanno consegnato la 140V allgrip, quella che interesserebbe a me e che ho usato nei miei percorsi ieri sera e stamattina; non ho guidato di recente auto con cambio automatico, ma il tempo di adattamento è stato 0, anche nel traffico.
Lo sterzo è più duro rispetto alla mia mild e questa è una sensazione piacevole. Nel traffico e a bassa velocità l’andamento è dolcissimo e non si avvertono sobbalzi, tutto è raccordato molto bene. C’è solo un po’ di ritardo quando devi fare una ripartenza veloce, come se mancasse (e manca) un sufficiente apporto elettrico (che invece sulle Toyota c’è, proprio per compensare il vuoto dei primi metri). Sembra di avvertire il maggior peso, e anche il tetto in vetro sicuramente contribuisce. Chi, tra i recensori, dice che non si nota la differenza rispetto alla mild (specialmente i possessori di autosaloni), mente sapendo di mentire; sono totalmente diverse. La mild è un giocattolo, è guizzante e scattante e ti permette anche di guidare un po’ sopra le righe, meno comoda nel traffico con il cambio manuale, ma che “si indossa come un guanto”.
Questa 140V nasce con finalità diversa e va capita nel tempo, la mia prova di 2gg non è sufficiente.
Quando acceleri dolcemente, riprende bene, fluida e senza strappi, ma senza quella sensazione di coppia della nostra (w il turbo). Cambia un po’ in alto, ma dosando il gas senza premere troppo, snocciola le marce fino alla 6a in spazi ridotti. Se sembra che stia trattenendo troppo una marcia bassa, basta rilasciare un attimo il gas, e scala subito nella successiva. Anche in D si possono usare i manettini senza soluzione di continuità, mescola sia automatico che manuale; ottimo. Può aiutare anche per il freno motore, in rigenerazione abbastanza evidente, anche se pensavo di più.
Quando si schiaccia emergono i limiti tra motore termico aspirato, elettrico poco potente, peso e cambio meccanico adattato. Fa un kickdown, il motore schizza a 5500/6000rpm, si sente lo strappo della scalata perché l’elettrico non riesce a compensare il tempo di apertura della frizione, e dopo uno o due secondi (quello che ti può fregare a un incrocio…) parte. Non è una accelerazione bruciante (la mild affondando in seconda mi fa partire l’integrale), ma la macchina va, con una rombosità evidente. Tenendo premuto l’acceleratore, prende velocità, ma non esattamente in relazione al casino che fa il motore, il cambio, che non è doppia frizione, si prende il suo tempo. Anche con la guida allegra su per le mie strade della Futa, il ritardo con cui risponde è evidente, anche in manuale. Se poi l’aria condizionata è accesa, dimenticate ogni velleità velocistica. Occorre pianificare ogni rilascio e affondo. Intendiamoci, va (anche se la velocità assoluta non è l’unico metro), ma il ritardo tra azione e reazione può diventare frustrante. Addirittura, può capitare che cambi al centro di una curva con l’auto in appoggio. Si può usare in manuale, ma la cambiata è sempre lunga. Bisogna andare con calma, e se occorre fare un sorpasso (camion, trattore…), o la corsia è libera, o conosci perfettamente l’auto a livello di risposta, o lasci perdere. Paradossalmente, la macchina mi sembra più “coerente in “Eco”, con cambiate a regimi più bassi (fermo restando che l’idea di scatto, uno se la deve mettere via), forzatura in elettrico più spesso, andamento più dolce del cambio anche nelle accelerate. In coda è molto, molto rilassante e spesso si va in elettrico. Complice l’insonorizzazione non da primato, quando non si sente il termico, si sentono i ronzii dell’elettrico o dell’elettronica, per cui, non si è mai soli . In Sport ha un comportamento appena più vivace, ma le cambiate attorno ai 6000, rendono l’abitacolo rumoroso e mi fanno temere per l’incolumità del motore a lungo termine. Non aggiunge molto, la Vitara 140V va guidata con calma, solo così rilasserà il pilota. Consumi? È presto, ma azzerando l’indicatore e guidando sulle strade di riferimento, per ora sono su un ipotetico 15/15.5 (vedrò al rabbocco) e ieri sera all’arrivo a casa mia segnava 12.8 km/l, complice la mia inesperienza, anche se con la mia mild staccavo già consumi migliori. Di sicuro migliorerà, è nuova, ma per avere buoni consumi occorre guidare con il velluto, come faccio con la mia quando arrivo quasi a 19. Per compensare il minor piacere di guida veloce (anche se nel traffico è uno sballo), avrei voluto vedere qualcosa oltre i 20, traguardo non semplice da raggiungere, secondo me se non vivi “nel pari”.
In sostanza, mi piace? Ni. Sulla comodità dell’automatico non si discute, ma l’implementazione, potenzialmente geniale è lasciata a metà; forse con più “elettrico” sarebbe molto meglio (come sta facendo Toyota aggiornando i motori), ma non avendola progettata e non sapendo quali sono i vincoli (probabilmente il costo), parlo di nulla. Nel MIO particolare utilizzo emergono limiti abbastanza evidenti nel momento in cui ho bisogno di potenza (non parlo di gare ma di sicurezza), non adeguatamente compensati da consumi bassi, che in una guida da neofita, non ottimizzata all’efficienza, sono addirittura più alti e con meno prestazioni. È un’auto che ha dei vantaggi, ma va capita; sa più di una tappa produttiva obbligata che voluta. La yaris è lenta (meno di questa), ma senza troppa fatica non scendi sotto i 20.
La comprerò? Non credo, almeno non se rimarrò ad abitare dove sono.
Considerazioni generali. Forse, la strada giusta è proprio quella dell’epicicloidale Toyota: se la devi guidare come dicono loro tanto vale far fare tutto alla macchina, e questo tipo di “accoppiatore” permette di ottimizzare tutti i powertrain senza soluzione di continuità. Un cambio meccanico, anche a doppia frizione, sa di soluzione che vuol salvare capra e cavoli (piacere di guida, efficienza), ma si tratta secondo me, sempre di una forzatura, che forse potrebbe avere problemi di usura a lungo termine (l’avanzamento lento avanti e indietro la Vitara lo fa a motore acceso, quindi “sfriziona”?). L’effetto scooter, anche se si tratta di un meccanico, è comunque presente anche su questa; il ritardo delle cambiate in affondo fa sì che rumore e velocità, almeno inizialmente non siano in rapporto. Sono contento di provarla, ma per ora non mi ha convinto, non la so ancora usare. Ma se un ibrido nasce per il contenimento dei consumi, almeno inizialmente, dovrebbe farti intravedere “qualche speranza” almeno da quel lato, in attesa di ottimizzare e avere il vero cambio di passo. Qui temo (ma sono solo considerazioni) di dover faticare un po’ per arrivare ai consumi della mia lungo le strade che pratico abitualmente. Ma circa 20 cavalli in meno e 100 kg in più non possono piegare le leggi della fisica. Scusate la prolissità…
Premetto che non sono un collaudatore e ho preso in esame gli elementi che interessano a me, secondo i miei percorsi e le mie abitudini, e queste sono solo considerazioni personali che non hanno la pretesa di suonare come recensione.
Mi hanno consegnato la 140V allgrip, quella che interesserebbe a me e che ho usato nei miei percorsi ieri sera e stamattina; non ho guidato di recente auto con cambio automatico, ma il tempo di adattamento è stato 0, anche nel traffico.
Lo sterzo è più duro rispetto alla mia mild e questa è una sensazione piacevole. Nel traffico e a bassa velocità l’andamento è dolcissimo e non si avvertono sobbalzi, tutto è raccordato molto bene. C’è solo un po’ di ritardo quando devi fare una ripartenza veloce, come se mancasse (e manca) un sufficiente apporto elettrico (che invece sulle Toyota c’è, proprio per compensare il vuoto dei primi metri). Sembra di avvertire il maggior peso, e anche il tetto in vetro sicuramente contribuisce. Chi, tra i recensori, dice che non si nota la differenza rispetto alla mild (specialmente i possessori di autosaloni), mente sapendo di mentire; sono totalmente diverse. La mild è un giocattolo, è guizzante e scattante e ti permette anche di guidare un po’ sopra le righe, meno comoda nel traffico con il cambio manuale, ma che “si indossa come un guanto”.
Questa 140V nasce con finalità diversa e va capita nel tempo, la mia prova di 2gg non è sufficiente.
Quando acceleri dolcemente, riprende bene, fluida e senza strappi, ma senza quella sensazione di coppia della nostra (w il turbo). Cambia un po’ in alto, ma dosando il gas senza premere troppo, snocciola le marce fino alla 6a in spazi ridotti. Se sembra che stia trattenendo troppo una marcia bassa, basta rilasciare un attimo il gas, e scala subito nella successiva. Anche in D si possono usare i manettini senza soluzione di continuità, mescola sia automatico che manuale; ottimo. Può aiutare anche per il freno motore, in rigenerazione abbastanza evidente, anche se pensavo di più.
Quando si schiaccia emergono i limiti tra motore termico aspirato, elettrico poco potente, peso e cambio meccanico adattato. Fa un kickdown, il motore schizza a 5500/6000rpm, si sente lo strappo della scalata perché l’elettrico non riesce a compensare il tempo di apertura della frizione, e dopo uno o due secondi (quello che ti può fregare a un incrocio…) parte. Non è una accelerazione bruciante (la mild affondando in seconda mi fa partire l’integrale), ma la macchina va, con una rombosità evidente. Tenendo premuto l’acceleratore, prende velocità, ma non esattamente in relazione al casino che fa il motore, il cambio, che non è doppia frizione, si prende il suo tempo. Anche con la guida allegra su per le mie strade della Futa, il ritardo con cui risponde è evidente, anche in manuale. Se poi l’aria condizionata è accesa, dimenticate ogni velleità velocistica. Occorre pianificare ogni rilascio e affondo. Intendiamoci, va (anche se la velocità assoluta non è l’unico metro), ma il ritardo tra azione e reazione può diventare frustrante. Addirittura, può capitare che cambi al centro di una curva con l’auto in appoggio. Si può usare in manuale, ma la cambiata è sempre lunga. Bisogna andare con calma, e se occorre fare un sorpasso (camion, trattore…), o la corsia è libera, o conosci perfettamente l’auto a livello di risposta, o lasci perdere. Paradossalmente, la macchina mi sembra più “coerente in “Eco”, con cambiate a regimi più bassi (fermo restando che l’idea di scatto, uno se la deve mettere via), forzatura in elettrico più spesso, andamento più dolce del cambio anche nelle accelerate. In coda è molto, molto rilassante e spesso si va in elettrico. Complice l’insonorizzazione non da primato, quando non si sente il termico, si sentono i ronzii dell’elettrico o dell’elettronica, per cui, non si è mai soli . In Sport ha un comportamento appena più vivace, ma le cambiate attorno ai 6000, rendono l’abitacolo rumoroso e mi fanno temere per l’incolumità del motore a lungo termine. Non aggiunge molto, la Vitara 140V va guidata con calma, solo così rilasserà il pilota. Consumi? È presto, ma azzerando l’indicatore e guidando sulle strade di riferimento, per ora sono su un ipotetico 15/15.5 (vedrò al rabbocco) e ieri sera all’arrivo a casa mia segnava 12.8 km/l, complice la mia inesperienza, anche se con la mia mild staccavo già consumi migliori. Di sicuro migliorerà, è nuova, ma per avere buoni consumi occorre guidare con il velluto, come faccio con la mia quando arrivo quasi a 19. Per compensare il minor piacere di guida veloce (anche se nel traffico è uno sballo), avrei voluto vedere qualcosa oltre i 20, traguardo non semplice da raggiungere, secondo me se non vivi “nel pari”.
In sostanza, mi piace? Ni. Sulla comodità dell’automatico non si discute, ma l’implementazione, potenzialmente geniale è lasciata a metà; forse con più “elettrico” sarebbe molto meglio (come sta facendo Toyota aggiornando i motori), ma non avendola progettata e non sapendo quali sono i vincoli (probabilmente il costo), parlo di nulla. Nel MIO particolare utilizzo emergono limiti abbastanza evidenti nel momento in cui ho bisogno di potenza (non parlo di gare ma di sicurezza), non adeguatamente compensati da consumi bassi, che in una guida da neofita, non ottimizzata all’efficienza, sono addirittura più alti e con meno prestazioni. È un’auto che ha dei vantaggi, ma va capita; sa più di una tappa produttiva obbligata che voluta. La yaris è lenta (meno di questa), ma senza troppa fatica non scendi sotto i 20.
La comprerò? Non credo, almeno non se rimarrò ad abitare dove sono.
Considerazioni generali. Forse, la strada giusta è proprio quella dell’epicicloidale Toyota: se la devi guidare come dicono loro tanto vale far fare tutto alla macchina, e questo tipo di “accoppiatore” permette di ottimizzare tutti i powertrain senza soluzione di continuità. Un cambio meccanico, anche a doppia frizione, sa di soluzione che vuol salvare capra e cavoli (piacere di guida, efficienza), ma si tratta secondo me, sempre di una forzatura, che forse potrebbe avere problemi di usura a lungo termine (l’avanzamento lento avanti e indietro la Vitara lo fa a motore acceso, quindi “sfriziona”?). L’effetto scooter, anche se si tratta di un meccanico, è comunque presente anche su questa; il ritardo delle cambiate in affondo fa sì che rumore e velocità, almeno inizialmente non siano in rapporto. Sono contento di provarla, ma per ora non mi ha convinto, non la so ancora usare. Ma se un ibrido nasce per il contenimento dei consumi, almeno inizialmente, dovrebbe farti intravedere “qualche speranza” almeno da quel lato, in attesa di ottimizzare e avere il vero cambio di passo. Qui temo (ma sono solo considerazioni) di dover faticare un po’ per arrivare ai consumi della mia lungo le strade che pratico abitualmente. Ma circa 20 cavalli in meno e 100 kg in più non possono piegare le leggi della fisica. Scusate la prolissità…